Storie olimpiche in tutti i sensi
Figura 1-Vista stadio di Atene
Atene 1896.Il 16 giugno del 1894, durante un congresso sui problemi del dilettantismo e del professionismo nello sport, il barone Pierre Fredi de Coubertin illustra il suo progetto: far rinascere le Olimpiadi. De Coubertin ottiene un grande successo e vengono decisi subito data, il 1896, e luogo, Atene, della prima edizione delle Olimpiadi moderne. Viene inoltre istituito il Comitato Olimpico Internazionale. Il 6 aprile, un lunedì di Pasqua, del 1896 è il grande giorno: dopo 1503 anni, davanti a 70.000 persone, le Olimpiadi tornano finalmente a vivere.Le notizie sulla rassegna ateniese, come del resto quelle sulle altre edizioni agli albori, sono piuttosto frammentarie e contrastanti. Basti pensare che anche il numero di partecipanti alle gare è tutt'altro che preciso, citando alcune fonti circa 250 atleti (tutti rigorosamente uomini), mentre altre portano il numero a circa 300, di cui quasi i due terzi greci. Gli albi d'oro di queste prime edizioni restano così un po’ approssimativi ed incerti, così come il reale svolgimento delle gare, problemi peraltro comprensibili, visto la portata e la novità dell'avvenimento. Quel che è certo è che ad Atene sono presenti ufficialmente 13 nazioni: Austria, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Svezia, Svizzera, Ungheria, Australia e Stati Uniti. Ufficialmente non è presente l'Italia, anche se alcune fonti citano un tale Rivabella, che avrebbe partecipato a titolo personale nel tiro a segno. Un altro italiano avrebbe potuto partecipare alle Olimpiadi ed addirittura vincere nella maratona. Carlo Airoldi, questo il suo nome, saputo che l'Italia non avrebbe preso parte ufficialmente alla manifestazione, si organizza per un incredibile viaggio a piedi da Milano ad Atene. Percorrendo decine di chilometri al giorno giunge nella capitale greca in tempo per iscriversi alla maratona, ma il Comitato Olimpico non lo ammette.
Le gare di atletica leggera sono quelle che suscitano il maggior successo. A dominarle sono gli americani, con grande disappunto dei padroni di casa. E pensare che gli statunitensi sono giunti in Grecia con una squadra di appena 14 atleti, 13 dall'università di Princeton, guidati dal professor Slogane, membro del CIO, e uno dall'università di Harvard. Proprio quest'ultimo, James Bredan Connelly, passa alla storia per essere cronologicamente il primo campione olimpico dell'era moderna, vincendo, nella stessa giornata d'apertura, la gara del salto triplo. Gli americani dominano anche i lanci, con Robert Garrett che vince nel peso e nel disco, e nella velocità con Thomas Burke, che col suo nuovo sistema di partenza, con le mani appoggiate alla pista, vince 100 e 400 metri. Nel mezzofondo è un australiano, Edwin Flack, a togliere le speranze ai greci vincendo 800 e 1500 metri.
Figura 2-Gara 800m Olimpiadi Parigi
Parigi 1900. Queste Olimpiadi ebbero ben poco di olimpico, nonostante i buoni risultati ottenuti. I giochi si svolsero in condizioni difficili, durarono più di cinque mesi e spesso per le gare si utilizzarono campi di fortuna mentre le gare di nuoto furono tenute addirittura nella Senna. Chi riuscì a commuovere gli spettatori fu Ray Ewry, poliomielitico, riuscito a superare l’handicap ed a vincere le tre gare di salto da fermo: il lungo, l’alto e il triplo.
Figura 3-Salto in alto Olimpiadi di St Louis
St. Luois 1904. Gareggiarono per la prima volta concorrenti di colore. Dall’Australia (anche se non partecipò direttamente ai giochi) arrivò un nuovo modo di nuotare, il "crawl" quello che oggi comunemente viene definito "stile libero". Uno dei fatti più curiosi riguarda la maratona nella quale si dice si sia promesso in premio al vincitore un bacio della bellissima Alice Roosevelt, figlia del presidente degli Stati Uniti. Ma la maratona ebbe un altro clamoroso colpo di scena: il vincitore, il cow-boy Fred Lorz, dopo aver ricevuto il premio confessa candidamente di essersi fatto accompagnare per gran parte della maratona da un carro e viene squalificato, così il secondo, Thomas Hicks giunge al traguardo stravolto ed ansimante e vince la maratona: soltanto dopo si viene a sapere che è stato aiutato da un dottore con delle sostanze stimolanti. Si parla per la prima volta di Doping.
Figura 4-L'immagine drammatica dell'arrivo di Dorando Pietri -Maratona Londra
Londra 1908. Proprio durante la cerimonia d'apertura avvenne un incidente diplomatico. Al passaggio di fronte al palco reale, il portabandiera statunitense Ralph Rose non abbassa la bandiera, come avevano fatto gli alfieri delle altre nazionali, spiegando successivamente che "la bandiera statunitense non si inchina di fronte a nessun re della terra". Questo gesto ebbe però ripercussioni sulle gare in quanto i giudici di gara britannici, probabilmente risentiti dall'atteggiamento statunitense, li danneggiarono con decisioni arbitrali molto contestate. Per la prima volta si faceva sentire l'ingerenza della politica nello svolgimento dei giochi Olimpici e in particolar modo dei nazionalismi che segnavano in quel periodo l'Europa. E’ stata la prima Olimpiade in cui un atleta nero vince un oro. Ma, il vero Eroe dell’Olimpiade è Dorando Pietri, vincitore della maratona, subito squalificato perché soccorso a pochi metri dal traguardo. La vicenda commuove il mondo intero tanto che la regina Alessandra lo premia come vincitore morale e Pierre de Coubertin lancia il motto: "l’importante dei Giochi non è vincere ma partecipare, così come nella vita l’importante non è trionfare ma lottare" ricopiato dal sermone di un vescovo americano.
Figura 5-Gara di mezzofondo
Anversa 1920. Fatto del tutto simpatico è il debutto italiano alla gara di pallanuoto, nella quale, essendo costretti a gareggiare nelle freddissime acque del porto e terminando in parità il primo tempo, gli atleti si rifiutano di tuffarsi per terminare la partita.
Figura 6-Il pugile italiano Toscano olimpionico dei mesi medi Amsterdam 1928
Amsterdam 1928. D’ora in poi anche le donne potranno gareggiare nell’atletica leggera e nella ginnastica. In questa edizione si festeggia anche la fiamma olimpica di origine greca che sarà il simbolo del’inizio dei giochi olimpici. L’Italia, alla quale fu dedicato un saluto particolare dallo scrittore Gabriele D’Annunzio che terminava con il motto "Ut validius ut velocior" tanto più valido, quanto più veloce, per la prima volta riesce ad ottenere un quinto posto nel medagliere, ovviamente simboleggiata dalla squadra di calcio, che domina su tutte le altre quadre rappresentanti i vari paesi dell’Europa.
Figura 7 Los Angeles 1932-Lancio del giavellotto
Los Angeles 1932. Non vengono disputate le gare di calcio perché considerato sconosciuto per gli americani. E’ da porre l’accento, in questa edizione dei giochi, lo spirito di squadra dimostrato dal ginnasta Terasvirta che essendo qualificato a pari merito con il compagno Savolainen gli cede la medaglia d’argento. Ci fu un'atleta speciale che riuscì a vincere insieme alla sua squadra il torneo di pallanuoto con solamente una gamba. Un’impresa che detta così sembra impossibile ma che il grande Ungherese Oliver Halassy riuscì a realizzare grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di arrivare.
Figura 8-Jesse Owens ai blocchi di partenza dei 100m-Berlino 1936
Berlino 1936. Il nero Jesse, diminutivo di James Cleveland Owens riesce a vincere ben 4 medaglie d’oro, in barba a Hitler che ritiene i neri una razza inferiore e alla quale non ha mai voluto fare le sue congratulazioni.
Londra 1948. Dal 1936, ultimo anno delle Olimpiadi, sono trascorsi 12 anni e la guerra con le sue tragedie e i suoi disastri aveva fatto sì che non si organizzassero le edizioni del 1940 e del 1944. I danni erano stati devastanti e le risorse per poter organizzare una Olimpiade erano limitate, tanto che le Nazioni dei partecipanti a questa edizione dei Giochi erano costrette ad inviare i viveri da casa e gli atleti ad alloggiare in baracche, ma l’entusiasmo degli spettatori rese l’atmosfera festosa e in grado di dimenticare almeno per quel periodo i disastri presenti della guerra. Fanny Blankers Koen soprannominata la "Mamma Volante", è un'atleta olandese di 30 anni, che diventa primatista mondiale nelle gare di salto in alto e salto in lungo, una delle poche notizie di spessore di questa edizione
Helsinki 1952. L’uomo più acclamato fu Emil Zatopek, soprannominato "uomo cavallo", che riuscì in una sola settimana ad imporsi nei 5000 metri, nei 10.000 metri e nella maratona. L’Italia poté vantare le vittorie di Carlo Pedersoli, attuale attore conosciuto come "Bud Spencer", che riuscì a vincere i 100 metri nuoto scendendo sotto al minuto.
Roma 1960. Nell’ambito dei Giochi, Roma organizza la maratona al di fuori dello stadio, con partenza dal Campidoglio ed arrivo sotto l’arco di Costantino dove la vittoria è assegnata ad Abebe Bikila, etiope che corre a piedi nudi. Nella boxe si fecero notare due atleti che si ricordano ancora oggi come grandi dello sport, Nino Benvenuti e Cassius Clay.
Tokio 1964. Per la prima volta i Giochi Olimpici vengono disputanti in una nazione dell’Est, in un paese che riesce a dimostrare la sua grande capacità organizzativa e di essere all’avanguardia nelle telecomunicazioni. Fu infatti il primo anno che grazie ad un satellite artificiale si riuscì a vedere le Olimpiadi in tutto il mondo. Ma il problema di queste Olimpiadi come quello della precedente edizione, fu la forte rivalità nata tra le due potenze maggiori Stati Uniti e Unione Sovietica che gareggiarono in un clima molto ostile.
Città del Messico 1968. Per la prima volta è una donna, Norma Enriqueta Basilio Sotero a portare la fiaccola con la fiamma di Olimpia all’interno dello stadio. Inoltre per la prima volta le due Germanie gareggiano divise. Il fatto più clamoroso accade il 17 Ottobre quando Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo nei 200 metri, salgono sul podio a piedi nudi sollevando il pugno alzato ed abbassando la testa quando viene sollevata la bandiera americana, in segno di protesta per la considerazione dei bianchi americani verso i negri considerati come "animali, buoni unicamente per correre più velocemente oppure per saltare più in alto o più in lungo", come disse Smith. Ventiquattrore dopo anche Lee Evans, Larry James e Ron Freeman, primo secondo e terzo nella 400 metri, salgono sul podio a piedi nudi, con il pugno alzato e con il basco scuro delle Pantere nere, suscitando questa volta l’ira degli organizzatori e di Pyton Jordan responsabile della squadra atletica che minaccia ritorsioni. Gli atleti vengono poi sospesi dalla Federazione americana. Questi eventi clamorosi non sconvolsero però la competizione sportiva, anzi il prosieguo della manifestazione fu tranquillo e nel rispetto delle regole.
Monaco di Baviera 1972. Si ricorda tristemente il gruppo "Settembre Nero", un’organizzazione di terroristi arabi, che riuscì ad eludere la sorveglianza del villaggio olimpico ed entrò negli alloggi della squadra israeliana mettendo a segno una vera e propria strage con l’uccisione dell’allenatore e di alcuni atleti, il ferimento di altri e prendendone diversi ostaggi. I malviventi furono poi catturati e le gare ripresero nonostante le critiche di molti che ne avevano chiesto la sospensione.
Montreal 1976. Si parla della sovietica Uliana Semjonova, una cestista che verrà nominata molto per la sua enorme altezza, ben 218 centimetri per 127 Kg. di peso, una gigante della pallacanestro. Oltre alla sovietica, desta molto interesse sia da parte degli sportivi che dal pubblico in genere e presa di mira anche dalle televisioni, la ginnasta rumena Nadia Camaneci, definita la "Liana vivente" per la sua completa agilità e la sua perfezione nei movimenti, che riesce ad aggiudicarsi un oro un argento ed un bronzo e cosa più importante, riesce a vincere con tre "dieci", votazione che nessuna mai nella storia del’atletica è riuscita ad eguagliare.
Los Angeles 1984. In particolare è l’anno di Carl Lewis, definito la copia di Jesse Owens, che se ne differenzia però per la simpatia. Entrano in scena, i Fratelli Abbagnale, campioni olimpici di canottaggio.
Seoul 1988. "L’Olimpiade del doping", questo è l'episodio saliente che si ricorda di questa edizione dei giochi, così ben organizzati e trasmessi da tutte le maggiori televisioni del mondo, ma testimoni di una grande sconfitta morale. Ben Johnson, il vincitore dei 100 metri viene squalificato per doping. Ma questa Olimpiade non è caratterizzata soltanto da fatti negativi, è un’edizione di vincitori e di sportivi veri. Protagoniste tra le donne sono Steffi Graf grande tennista che vince il singolo, la Rumena Silivas, che ottiene tre medaglie d’oro nella ginnastica in un’ora, e Florence Griffith, che con la sua grande spinta, lo scatto potente e la sua femminilità, vince i 100 ed i 200 metri. Per l’Italia, i protagonisti sono Gelindo Bordin, maratoneta indiscusso, che ottiene il primo posto, a cui fanno seguito i Fratelli Abbagnale che come quattro anni prima conquistano l’interesse del pubblico ed i premi più ambiti del canottaggio, il pugile Giovanni Parisi, il fiorettista livornese Stefano Cerioni, ed il grande "Pollicino", Vincenzo Maenza vincitore della gara di Lotta Greco/Romana.
Atlanta 1996. L’eroe dei Giochi è stato il texano Michael Johnson che ha compiuto la storica impresa, di vincere nella stessa Olimpiade il titolo dei 400 metri e tre giorni dopo quello dei 200 metri. In quest’ultima gara, il ventinovenne texano ha stupito il mondo portando il record mondiale ad un incredibile 19' 32”. Anche Carl Lewis ha avuto il suo record tutto personale, a 35 anni ha saputo vincere la quarta medaglia d’oro consecutiva nel salto in lungo. Ai Giochi di Atlanta hanno partecipato 197 nazioni, un record assoluto. Era presente anche una rappresentanza della Palestina, mentre la squadra sudafricana sfilava dietro il nuovo vessillo della riunificazione razziale. E toccava proprio a uno sconosciuto sudafricano di colore Josia Thugware , vincere la più classica delle gare olimpiche, la maratona. Non mancano anche eroici e piccoli drammi personali. Come quello della piccola ginnasta statunitense Kerri Strug che, fratturatasi una caviglia alla conclusione del volteggio, è riuscita ugualmente a concludere l’esercizio contribuendo alla prima vittoria della squadra USA nella ginnastica.
Sidney 2000. E' entrata oramai nella storia come l'Olimpiade della comunicazione. L'Australia, che da sempre si considera isolata dal resto del pianeta, ha puntato sulla multimedialità per rendere il proprio paese visibile al resto del mondo. Sono stati definiti da Samaranch i migliori di sempre.
Atene 2004. Il polacco Korzeniowski entra nella leggenda della 50 km marcia: da Atlanta 1996 è assoluto dominatore della specialità. Tre allori olimpici consecutivi a cui si aggiunge il titolo olimpico nella marcia 20 km conquistato a Sydney 2000; quattro medaglie d'oro che rendono l'olimpionico polacco una figura di prima grandezza nella marcia. C'è poi Stefano Baldini, l'eroe di Maratona, che grazie alla sua impresa ha regalato all'Italia emozioni irripetibili e insperate: nella gara più affascinante, sul percorso degli antichi eroi greci, è stato capace di conquistare un titolo che agli azzurri mancava da Seoul 1988 quando Gelindo Bordin, con una appassionante rimonta, tagliò per primo il traguardo olimpico nella maratona.
È molto difficile stabilire chi sia il più grande atleta olimpico di tutti i tempi, data la diversità degli sport e l'evoluzione delle Olimpiadi dal 1896 ad oggi.
Questa è la classifica degli atleti che hanno vinto più medaglie:
Atleta
Nazione
Disciplina
Olimpiadi
Totale
lunedì 26 maggio 2008
lunedì 12 maggio 2008
sabato 10 maggio 2008
Questo blog
In questa piccola finestra vorrei raccogliere informazioni, fotografie,piccole escursioni sui più bei sentieri della Liguria da potere affrontare con la bici da montagna o a piedi, vivendo ad Alassio sarebbe un modo per conoscere divertendosi luoghi famosi o paesaggi ancora inesplorati.
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